Il Promised Land più prezioso

 Ai vecchi tempi, e per vecchi tempi intendo quando ero un bambino alle prese con gli album del mio idolo, avevo la pessima abitudine di togliere il cellophane a protezione dei 33 giri. Semplicemente non ci pensavo, toglievo e ascoltavo, poi mettevo l'ultimo disco arrivato accanto agli altri LP della mia piccola collezione. Se poi ci mettiamo che all'epoca era un continuo prendere, osservare, girare e rigirare fra le mani i miei pochi dischi di Elvis, abbiamo il quadro completo della situazione...

A rimetterci maggiormente fu il Promised Land che vi mostro, acquistato - insieme al Today - nell'ottobre del 1977. Quel giorno è rimasto scolpito nella mia mente, in quanto mia madre disse che potevo prenderne due. Non mi parve vero, dissi soltanto "Due? Ma sei sicura? Sono dodicimila lire...". Era sicura. Curiosamente, scelsi i due album in studio del 1975 e ancora oggi, quando ne ascolto uno, mi viene voglia di ascoltare anche l'altro. Sempre così. Evidentemente rivivo le magiche sensazioni legate a quei giorni lontani.

Foto di Roberto Paglia

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